Ogni mia opinione è opzionalmente opinabile

Riflessioni, opinioni, stranezze e stronzate della mia (de)mente

il Pensiero

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Recentemente mi è capitato di pensare. Ovviamente non è solamente recentemente che ho cominciato a pensare, praticamente è accaduto che nella mia mente si creasse un pensiero dapprima inesistente.

Parlare di un pensiero significa trasformarlo in parole. Un pensiero non è più pensiero nel momento in cui viene esternato, perché viene privato della sua forma originaria. Diviene materia. La materia è qualcosa di concreto, che può essere studiato e scientificamente analizzato. Cosa impossibile per il pensiero, che rimane tale solamente nel suo stato inconcreto. Ciò significa che un pensiero non potrà mai essere qualcosa di stabile ed analizzabile, è dinamico e sfuggevole, di cui è possibile solamente ottenere dei fotogrammi del suo evolversi, nel momento in cui lo si rende concreto.

Tutto ciò fa pensare.

Written by birulez

settembre 17, 2008 at 11:25 PM

Pubblicato su sproloqui

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punti di vista

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Vagando per Londra alla ricerca di un enorme edificio a forma di uovo di Fabergé, o a forma di supposta, a seconda dei punti di vista, mi si è presentata dinnanzi un’immagine piuttosto curiosa. Una chiesa con un alto campanile che sembrava oppressa dall’enormità dei palazzi situati accanto ad essa. Una strana situazione per un chiesa che normalmente spicca tra gli edifici, si fa notare, che funge da punto di riferimento non solo spirituale ma anche geografico. Un po’ basito, ho continuato la mia ricerca dell’enorme palazzo-supposta, visibile da molti punti del Tamigi e non solo, che però mi sfuggiva. Non sono riuscito a trovare questo palazzo che tanto attirava la mia attenzione. Ma durante il mio girovagare ho avuto un’altra visione. La medesima chiesa che pochi minuti prima annaspava tra prepotenti edifici ora era l’unica protagonista di un umile viottolo che conduceva ad essa. Cambiando punto di vista il sacro edificio non era più così piccolo, sovrastato e soffocato, bensì si stagliava fiero, padrone indiscusso della scena. Incredibile, gli edifici adiacenti sembravano scomparsi, perché tagliati dalla visuale dalle alte pareti dei palazzi che creavano il vicolo.

Basta dunque cambiare punto di vista perché le cose più piccole e inutili diventino grandi ed importanti? O la sostanza non cambia?

Se così fosse, nessun giudizio può esser valido finché l’oggetto della discussione non viene studiato ed analizzato in tutte le sue sfaccettature?

Ma spesso non si vuole sapere quel che c’è dietro perché potrebbe essere al contrario una delusione. Ci si ferma all’apparenza perché è più semplice, richiede meno impegno e sforzo, è palese, immediata, pronta all’uso.

Però ne vale la pena, a volte, rischiare e cercare il retro della medaglia.

Fine.?

Written by birulez

febbraio 29, 2008 at 5:19 PM

Pubblicato su impressioni, sproloqui

ho visto

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Ho visto gente che non guardava, ragazzini con lo sguardo perso, qualcuno guardava dalla parte opposta, addirittura un cane.

Tutti questi erano alla guida. Guidavano una macchina. Gente che non guardava e guidava, ragazzini con lo sguardo perso che guidavano, addirittura un cane che guidava, qualcuno e` pure uscito dalla macchina, sempre mentre guidava. Ma ogni volta guidavano solamente per qualche istante, poi mi accorgevo di essere in Inghilterra.

Written by birulez

febbraio 1, 2008 at 2:39 am

Pubblicato su impressioni

la moquette. fonte di riflessioni.

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la vita e` come una moquette, se e` sporca, la si pulisce.

ma e` meglio non guardare sotto.

Written by birulez

febbraio 1, 2008 at 2:20 am

il Bello. il Brutto.

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Permettersi di giudicare è una gran libertà che ognuno si prende ogni giorno.

E’ facile giudicare soggettivamente. Ma al di là della facilità con cui si può sputare un giudizio…è anche appagante. Appagante perché sminuendo, si ciba la nostra invidia (avida e sempre famelica). E’ veramente alla portata di tutti la diffamazione. Una lama tagliente che affetta una qualsiasi ipotetica azione o opera.

Chi trova il positivo in tutto è dunque una rarità? Se lo fosse, sarebbe una rarità apprezzabile? Perché trovare il bello in tutto? Dove sarebbe il senso?

Apprezzare il brutto. Apprezzare il brutto è un altro paio di maniche.
Il Brutto ha il suo fascino, dal momento che si trova all’opposto del Bello.

Ma è ciò che è situato tra il Bello e il Brutto che noi possiamo trovare ogni giorno, questi due assoluti si possono trovare solo a livello ipotetico o al massimo elevare il “tendente al Bello” all’assoluto del Bello, anche se non ci troverebbe propriamente davanti al Bello. Bello è il punto di riferimento. Molto difficile, se non impossibile, da raggiungere. MA. Ma se il nostro punto di riferimento diventasse il Brutto, quale sarebbe il risultato? Un disastro. Un disastro perché ogni tentativo risulterebbe tendente al Brutto, quindi una schifezza totale, ma non assoluta. Tuttavia se si riuscisse a concepire il Brutto, si raggiungerebbe il Bello?

E’ più producente tenere come punto di riferimento il Bello, quindi. Ma il Brutto affascina e il fatto che il cammino per il suo raggiungimento sia impervio e quasi impraticabile, contrariamente al suo opposto, lo rende ancora più desiderabile.

Discesa o salita?

Una scelta non giudicabile.

Written by birulez

gennaio 18, 2008 at 1:46 PM

Pubblicato su sproloqui

Pensiero

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Pensiero è al passato.

Pensisono è al presente.

Written by birulez

gennaio 18, 2008 at 12:00 PM

Pubblicato su aforismi, promemoria

Breve riflessione sulla Felicità

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Brve

Berve riflessione sulla Felaicità.

La felicità. Una sensazione il più delle volte passeggera. Come mai?

Bella domanda. Grazie. Prego. N

La felicità, la si può trovare sia nell’attimo, che in una costante condizione. Ma ci si chiedeva…come mai, quasi per definizione, lafeli_

cità non è destinata a durare? Perché altrimenti diverrebbe uno stato di normalità e dunque non sarebbe più Felicità;

detto questo si piò desumere che siamo sempre in uno stato di felicità, più o meno rinnovata e quindi più o monoevidente.

La corretta domanda sarebbe allora“…”, no. Mi si voglia scusare ma ho cambiato idea. Non sono più d’accordo con me stesso. Che antipatico che sono. Succede spesso di cambiare idea mentre la si concepisce e quindi sarebbe opportuno rifeltterci sopra un po’, prima di cominciare a scri_

vere sciocchezze tanto per il gusto di.

Ma io scrivo sciocchezze tanto per il gusto di, quindi, perché me ne curo?

Era dunque perfetto il discorso poc’anzi formulato,

Visto che non c’è stata conclusione voilà, una bella conclusione che fa proprio per me: è bello essere felici, siamo sempre felici, quindi è bello essere.

Essere o non essere? Sono io per caso un esistenzialista per poter riflettere su questo argomento? E’ forse dj Francesco un cantante? …
Lui
Canta canzoni pur non essendo un cantante? …

Dunque io posso fare delle riflessioni dull’essere o non essere delle cose. A questo punto ci starebbe un ringraziamento a dj Francesco perché grazie alla sua esistenza io posso scrivere altre cazzate.

Dj Francesco: un generatore di cazzate.

Io… un generatore di cazz- ma non sono paragonabile a dj francesco.

Non mi voglio così male.

Prima é stato detto che essere è bello. Non è sempre vero.

Anzi sì, però si cade in una inevitabile relatività…il solito, e alquanto irritante, “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”…frase che sinceramente reputo sul disgustoso andante.

Essere è la conditio sine qua non dell’esistenza, quindi qualcosa che non è non può essere definita. (mi sento un po’ Parmenide)

Dunque non si può parlare del non essere,bisogna attenersi all’essere.

Consclusione: d’ora in poi si parlerà solo di ciò che è, un esempio, non posso parlare di gay, perché essi non sono unomini, né done…chiccazzoson
????…ok, meglio lasciare stare questi argomenti, perché potrebbero non essere , an convenienti, anzi, essere non convenienti.

Sto entrando in un tunnel senza fine. La vita dell’esistenzialista non è semplice. NO! Ripeto, correttamente. La vita dell’esistenzialista è non semplice. Bast. Lasciamo stare.

SEI

Written by birulez

gennaio 17, 2008 at 1:02 am

CONSIDERAZIONI

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Considerazioni sul considerare considerabile una considerazione.
Considero considerabile, tenendo in considerazione la molteciplità di punti di vista, il fatto che delle considerazioni possano essere inconsiderabili.
cinque

Written by birulez

gennaio 17, 2008 at 12:30 am

30/09/04 ordine/disordine

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TRucioli di gomma da cancellare, mat ite senza punta, temperamatite con doppia faccia (da pesce), caRTe, cd, foto, un cacciavite a stella, quaderni, un telefono di casa e una forbice.

Questo e molto altro popola la mia scrivania.

Ordine.

L’ordine: disposizione funzionale e conveniente che si realizza spec. come distribuzione, successione, sistemazione, assetto.

Mi si ordina spesso di riordinare la mia stanza.

Bastano solamente due ordini per riordinare di ordinare.

La mia stanza è spesso riordinata, dunque.

La successione logica degli argomenti ordina la disposizione

La successioine degli argomenti ordina sul foglio

La mancanza di successione logica nel all’interno del discorso porta ad un disordinementale.

E’ curioso riflettere sul fatto che una successione di associazioni libere possa portare, ad esempio, dalla parola “ombrello” fino ad un paio di jeans.

Un improvviso cambio del soggetto trattato non può essere colto da ogni individuo come logico.

Nient_te. Nella mia mente regna il caos più assoluto.

Tornaiamo alla definizione di ordine dunque.

Anzi, analizziamo ora il disordine.

Il disordine: spiacevole modo di presentarsi o di condursi, provocato dall’assenza o dalla perdita dell’appropriato e funzionale criterio di collocamento, distribuzione, disposizione.

Ora, comparando le due definizioni si può notare come, anche queste due definizioni siano soggettive: dal momento che il modo di presentarsi o di condursi dev’essere spiacevole per essere classificato “disordinato”, essendo il piacere soggettivo, il disordine può sembrare ordine.

Come questa frase poteva sembrare decente , invece categoricamente, non lo è.

Senza tanti giri di parole: la mia stanza va bene così com’è.

MI PIace.

A che ro scrivere totali “inutilità” per poi cancellare o disprezz_

arle? E’ analogo allo scrivere ciò chein verità non si pensa, per poi negarlo, perché capita che, presi dalla foga della scrittura, si scriva quel che “ci sta bene” con il discorso. Che però non funziona con le proprie convinzioni.

Volentieri cancellerei l’80% di quel che ho scritto. Ma ci sta bene e di cancellature ne ho già fatte abbastanza.

Pensierino della sera:

i malati di mente sono dei potenziali scrittori di talento.

Ho potenzialità.

Moltepotenzialità.

IV

Written by birulez

gennaio 17, 2008 at 12:25 am

Il tempo.

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Banale, sì, però è pur vero che quando si desidera che il tempo scorra in un dato modo, esso fa sempre esattamente il contrario. Grazie.

Lo stesso Non è con il tempo metereologico, che fa sempre quel che vuole, indipendentemente da quel che si desidera. Grazie anche a lui.

Ora, dopo i dovuti ringraziamenti, si può tornare all’argomento principale, che sarebbe dovuto essere il Tempo.

La frase “non ho tempo per fare ciò” implica il fatto che, pur avendo tempo, non ne si ha abbastanza per compiere l’azione “ciò”.

Allora sarebbe più corretto esprimersi con la seguente formula: 3

“mi si impone, o mi impongo, di non dedicare tempo a tale ciò“.

Questo discorso non aveva senso, ma ho voluto dedicare il mio tempo a qualcosa che non lo meritava, per il semplice gusti di fare cose inutili.

Le cose inutili che si fanno durante il corso di una giornata:

molte.

Inutile, la mattina, è stare troppo a letto. Molta gente lo fa.

Il perché lo si può trovare nel fatto che spesso le cose inutili sono quelle che appagano. Un’altra cosa inutile è… è inutile dirlo perché essendo questo discorso utile, non è appagante. Falso. Fine.

Appagante.

Parlando di cibi, spesso i migliori* sono anche quelli che sono meno sani, nutrienti, salutari. Nonostante ciò, proliferano i Mc Donald’s.

Fast Food.

Finito.

*leggasi i migliori nell’appagare, non in assoluto.

3

Written by birulez

gennaio 16, 2008 at 11:58 PM